«La Garbo ride!», urlava lo strillo promozionale di Ninotchka. Qui potremmo dire: «Anche in Svezia si ride!». D’altronde i nostri riferimenti di quel Paese in campo cinematografico non sono proprio degli allegri buontemponi. Ma come si ride in Svezia? Si folleggia che questo sia un film di un divertimento assoluto. Sarà. La matrice è demenziale e i gags si infilano l’uno dietro l’altro non sono altro che bizzarre situazioni godibili.
Certo, ci sono elementi eccentrici ed inusuali, basti dire che la storia è ambientata in un paesino dove non succede niente dalla mattina alla sera e i poliziotti si divertono giocando a carte, finché arriva dalla città la notizia che devono smantellare per mancanza di delinquenza: e allora cosa fanno? Si inventano i criminali. Lo spunto curioso, ma lo svolgimento è a tratti banale. Alla fine però risulta una commedia buffa e stravagante, non il gioiellino che si dice.
KOPS (Svezia-Danimarca, 2003) di Josef Fares, con Fares Fares, Torkel Petersson, Göran Ragnerstam, Sissela Kyle, Eva Röse. Commedia. **