Ovvero, all’alba dei maccheroni western. Al soldo di uno sceriffo, in uno dei miliardi di paesini di quella tanto celebrata frontiera occidentale, il giovane e svelto Ringo, detto Faccia d’Angelo, s’infiltra nella banda di malviventi che pianifica un colpo alla banca. Inutile dire che vincerà il bene – o meglio, chi si elevava a difensore della giustizia sociale. Primo film di una quadrilogia, è una colorata e scattante pistolata, esaltata dalla fotografia, diretta benissimo da un Duccio Tessari a suo agio nella coproduzione.
Il punto di forza di questa commedia western piena di brio sta nel suo non pigliarsi mai sul serio, nel reinventare dinamicamente il mito dell’ovest, nell’affrontare la tematica con ironica consapevolezza. Primo grande successo per Giuliano Gemma, che si faceva chiamare ancora Montgomery Wood, ed era di una bellezza accecante.
UNA PISTOLA PER RINGO (Italia-Spagna, 1965) di Duccio Tessari, con Giuliano Gemma, Fernando Sancho, Lorella De Luca, Nieves Navarro, Antonio Casas. Western. ***