Dai tempi di Tre uomini e una gamba, Aldo, Giovanni e Giacomo sono cresciuti: tanto divertente ed iconico, il loro esordio non nascondeva una certa fragilità narrativa, trovando nel road movie la chiave per occultare al meglio il fatto che si trattava, in fondo, di una sequela di gag da collegare. Con Così è la vita, ambizioso quanto irrisolto, fecero di nuovo sfracelli al botteghino, proponendo qualcosa di più elaborato.
Alla terza regia con Massimo Venier, chiudono un cerchio, riflettendo con affettuosa sincerità sulle tematiche a loro care quali l’amicizia, l’amore tripartito per una donna (per l’ultima volta è l’ottima Marina Massironi), la passione per il teatro e più in generale per il legame tra finzione e vita (il mimo, la partita notturna, la messinscena).
Il grande successo popolare è ovviamente dovuto alla celebrità del trio, ma è interessante osservare la densità culturale di un film che, senza snobismi né pretese di eccessiva autorialità (ma è un lavoro riconoscibilissimo, inserito nel “cinema milanese” del primo Salvatores e del Soldini sereno dell’ovest), maneggia Pirandello con la colta disinvoltura di chi ha ragionato sul concetto di maschere e conosce il Cyrano non solo perché l’ha visto al cinema.
Il tutto è puntellato dalle note avvolgenti di Samuele Bersani, il cui canzoniere percorre la storia, dall’immortale Giudizi universali alla stupenda Replay passando per Senza titoli fino al brano scritto ad hoc per l’occasione. Ma è forse la Teorema di Marco Ferradini a restare impresso nello spettatore che si chiede come debba essere un tenero amante fuori dal letto.
CHIEDIMI SE SONO FELICE (Italia, 2000) di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Massimo Venier, con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Marina Massironi, Silvana Fallisi, Paola Cortellesi, Daniela Cristofori, Antonio Catania, Augusto Zucchi, Giuseppe Battiston. Commedia. ***