Certi registi che hanno avuto un passato glorioso dovrebbero ritirarsi prima di emettere il proprio canto del cigno con la voce sgolata. Nonostante l’indubbia passione triste e nostalgica con cui impasta questo semplice ed essenziale raccontino, Magni non fa decisamente centro, adeguandosi ad un ritmo televisivo e dimenticandosi totalmente cosa vogliano dire il ritmo e la fluidità.
Il film è fragile, un po’ troppo bigio, approssimativo nella ricostruzione dell’aria del tempo, ovvero i mesi dell’occupazione nazista a Roma, scenario del doloroso coming of age del giovane Paolo, legato agli ambienti resistenziali e innamorato della figlia di un torturatore fascista. Alla fine non resta nemmeno quello che sulla carta era il personaggio da non dimenticare, ossia l’ambiguo e misterioso vicino di casa di Renato Carpentieri.
NEMICI D’INFANZIA (Italia, 1995) di Luigi Magni, con Paolo Murano, Nicola Russo, Renato Carpentieri, Giorgia Tartaglia. Drammatico. * ½