Una vera rarità questa perla diretta all’inizio degli anni ottanta da un Robert Altman reduce dalle opere corali e dalle sperimentazioni narrative del decennio precedente. Prendendo il posto dello sfortunato Hal Ashby dopo i rifiuti di altri registi (tra cui Mike Nichols), Altman si getta nell’impresa con la felice convinzione di ottenere un sicuro riscontro, in virtù della contaminazione del mondo fumettistico di Braccio di Ferro con la produzione Disney e il suo tocco personale: fu, invece, un clamoroso fiasco, un fallimento commerciale che per l’autore segnò il destino commerciale del decennio.

Popeye è un film straordinariamente naif pur nella sua ragionata meticolosità, un fumetto in celluloide con personaggi davvero improbabili in carne ed ossa, così magico e fantastico nelle sue atmosfere da musical, illuminato dalla fotografia a dir poco meravigliosa di Giuseppe Rotunno (che sembra una parodia di quelle fotografie in bianco e nero maldestramente colorate negli anni quaranta).

Altman scatenatissimo, che si dimostra eccellente anche nel mantenere i tempi comici della vicenda, raggiunge vette altissime nella folgorante scena iniziale, con l’arrivo del protagonista nel paesino marittimo. Esordio cinematografico per Robin Williams, che s’impagna molto e già trasmette lo spirito allegro della sua recitazione cartoonesca. L’altmaniana Shelley Duval è Olivia.

POPEYE – BRACCIO DI FERRO (POPEYE, U.S.A., 1980) di Robert Altman, con Robin Williams, Shelley Duvall, Ray Walston, Paul Dooley, Paul L. Smith, Linda Hunt. Commedia avventura. *** ½