Quiz Show | Robert Redford (1994)

La truffa mediatica che sconvolse l’America sognante e perbenista degli anni cinquanta rivive nelle immagini nostalgiche ed appassionate di Robert Redford, uno che quando si mette dietro la macchina da presa riesce a trasmettere un’idea di cinema classico e pudico ma non inibito, con le radici ben impiantate sia nella tradizione cinematografia americana che nell’impegno civile molto democrat style.

La storia che racconta (un concorrente bravo ma bruttino sostituito da uno bello ma teleguidato) rientra perfettamente nelle sue corde, e anche la messinscena pone in risalto ciò che maggiormente gli interessa, in primis il meccanismo della grande potenza economica e mediatica contro il povero esponente delle minoranze (anche se nessuno dice la verità e tutti ingannano tutti).

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Poi la rappresentazione di uno scontro impari eppure avvincente, che mantiene la tensione con rarefatta trepidazione, soprattutto per merito della sceneggiatore di Paul Attanasio. Che peraltro ragiona su uno dei temi portanti del cinema di Redford: il momento prima della perdita dell’innocenza, quello in cui la nazione si ritrova a fare i conti con le contraddizioni del proprio carattere e il conflitto con la figura paterna (la grande presenza di Paul Scofield).

Ed infine la recitazione attenta ed accurata dei suoi ottimi attori: oltre al nevrotico John Turturro e all’inquieto Ralph Fiennes, nota di merito al buon Rob Morrow ma soprattutto alla grande presenza di Paul Scofield e a un David Paymer superlativo nella mefistofelica irrequietudine del servilismo per professione.

QUIZ SHOW (U.S.A., 1994) di Robert Redford, con John Turturro, Ralph Fiennes, Rob Morrow, Paul Scofield, David Paymer, Hank Azaria, Christopher McDonald, Martin Scorsese, Barry Levinson. Drammatico. ***

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