Cinema letterario che si avvale della regia di uno dei letterati più importanti del Novecento italiano – quel Mario Soldati che solo recentemente sta godendo di una vera considerazione – Piccolo mondo antico è uno dei rari classici di cui possiamo fregiarci, uno di quei film che non subirà mai l’invecchiamento tanto ha qualcosa da dire ancor’oggi (e anche in futuro).
Dal romanzo più celebre di Antonio Fogazzaro, questo esempio di postromanticismo lagunare in senso lombardo è un melodramma appassionante (e non di rado appassionato) in cui quasi tutto è architettato con classe e misura, dalla sceneggiatura di Soldati, Emilio Cecchi, Mario Bofantini ed Alberto Lattuada alla finezza del reparto tecnico (scenografie e costumi pertinenti ed attendibili) fino all’ottimo cast, in cui accanto ad una stupenda Alida Valli sofferta e fiera (Coppa Volpi a Venezia ed amore incondizionato da parte del regista) non si possono non segnalare lo zio Piero dell’amabile Annibale Betrone e una Ada Dondini da urlo nell’ingrata parte della spietata nonna.
Almeno tre o quattro scene restano nella memoria: su tutte, il rifiuto dei cortigiani della nonna di giocare a carte e la straziante scoperta della morte di Ombretta. Che poi è anche una metafora del suo tempo, con l’oppressione austriaca che ha più di un’affinità col regime fascista e i sentimenti risorgimentali, ai cui corrispettivi partigiani non potevano non aderire gli autori. Ah, altri tempi.
PICCOLO MONDO ANTICO (Italia, 1941) di Mario Soldati, con Alida Valli, Massimo Serato, Ada Dondini, Annibale Betrone, Mariù Pascoli, Giacinto Molteni, Enzo Biliotti, Elvira Bonecchi, Renato Cialenti. Mélo. *** ½
[…] Piccolo mondo antico, piccolo capolavoro di equilibrismo tra la sensibile adesione al romanzo e le sottili allusioni […]
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