In Cardiofitness, il filone moccian-brizziano è solo sfiorato, perché questa commediola furba e rapida ha le sue deboli radici impiantate in un terreno meno scontato. Non è tanto la semplice storia di un amore contrastato dall’età e dalle convenzioni dei sentimenti ma un rapporto, certamente con lieta fine, tra due prototipi generazionali assai interessanti.
Il maschietto non è propriamente uno Step, ha una gentilezza d’animo non indifferente, si abbandona alle passioni con l’inconsapevole freno della giovinezza. La ragazza è una precaria in tutti i sensi, di famiglia piccolo-borghese. Non è poi così scontato come vogliono farlo apparire.
E ciò non è tanto provato da una particolare raffinatezza in sede di sceneggiatura o da qualche innovazione autoriale lanciata da Tagliavia, quanto da piccoli elementi che qua e là nobilitano l’esile operina: il baseball, così poco frequentato dal cinema italiano (dimostrazione che il maschietto non è uno banale ma uno che azzarda uno sport poco comune come sfida al resto della compagnia); le due amiche della protagonista, ben disegnate dalle brave Giulia Bevilacqua e Sarah Felberbaum; e un buon dialogo, tra Costantini e un uomo alla palestra, tutto incentrato sul sesso e su metafore erotiche.
Per il resto, Cardiofitness è un’occasione un po’ sprecata e un po’ inevitabile non priva di un suo interesse. Incredibile come Costantini abbia tentennamenti sull’avventura sessuale con la Romanoff. Anche se, e qui c’è l’aspetto più curioso del film, il ragazzo al centro della scena è un involontario anticonformista. Ma la cosa più imperdonabile è il remix rappato di Nessuno mi può giudicare della Caselli: inascoltabile.
CARDIOFITNESS (Italia, 2006) di Fabio Tagliavia, con Nicoletta Romanoff, Federico Costantini, Giulia Bevilacqua, Sarah Felberbaum, Daniele De Angelis, Dino Abbrescia, Fabio Troiano, Nina Torresi, Gisella Burinato, Manuela Kustermann, Giorgio Colangeli. Commedia. **