In origine, il Bodyguard in questione sarebbe dovuto essere Steve McQueen. Poi il progetto, scritto dall’allora giovanissimo Lawrence Kasdan, si è perso negli inestricabili meandri di Hollywood e, a metà degli anni novanta, quando ormai il vecchio Steve non era più tra noi da molto tempo, la palla è passata a Kevin Costner. Guidato da Mick Jackson, mestierante della regia, il film dimostra di essere chiaramente costruito ad arte (dello script originale rimase poco) sulle presenze dei due protagonisti.
Non solo l’aitante Costner in ruolo a lui congeniale, ma soprattutto la folgorante prova di una Whitney Houston all’apice della fama e della bravura che si mangia in un sol boccone tutti coloro che l’avevano bistrattata in partenza in quanto non-attrice. Non è niente di che, è abbastanza convenzionale e pretestuoso (il pretesto è Whitney, e chi altri?), ma il finale non è affatto male, e la canzone che accompagna i titoli di coda, I’ll Always Love You di Dolly Parton, è davvero meravigliosa, trascinata dalla voce potente e struggente della cantantattrice nera.
GUARDIA DEL CORPO (THE BODYGUARD, U.S.A., 1992) di Mick Jackson, con Kevin Costner, Whitney Huston, Gary Kemp, Bill Cobbs, Tomas Arana, Debbie Reynolds. Azione sentimentale. **