Fin dove può arrivare l’arrivismo masochista di una persona senza alcuna qualità? Woody Allen gira, per la prima volta, a causa di traversie produttive, un film a Londra, e non è un film di routine. Il maestro di tennis Chris intraprende una relazione con la sorella di un suo allievo, rampollo di una famiglia londinese molto in vista. Amato da lei e dai suoi genitori, il giovane e mediocre arrampicatore s’imbatte nella splendida fidanzata del cognato, Nola.
È uno dei film più cupi della sua filmografia nera, bellissimo e disperatamente glaciale, intrigante e disturbante nella convivenza di luci ed ombre. S’interroga su come la fortuna abbia un forte ascendente sulla vita di ogni persona, in questo caso nell’esistenza di un uomo mediocre e arrampicatore, disposto a tutto pur di non rinunciare ai privilegi guadagnati accoppiandosi con la figlia di un riccone.
Cosa e chi scegliere tra le stanze ovattate ipocrita dell’ipocrita alta borghesia londinese e le campagne in cui lasciar esplodere l’istinto sessuale dell’animale innamorato? Il protagonista (un affascinante e spietato Jonathan Rhys-Meyers) risolverà la questione in modo risolutivo, conveniente ed estremo e deve ringraziare proprio la fortuna se gli tornano i conti.
Come colonna sonora ci sono le arie di parecchie opere liriche che trasmettono il movimento tragico della vicenda. Raffinato, cinico, magistrale, è l’ennesima variante alleniana del Delitto e castigo (che Chris, tra l’altro, legge in una scena). Il miglior Allen del decennio e clamorosa consacrazione della stupenda Scarlett Johansson, che esalta la pulsione erotica del film.
MATCH POINT (G.B.-U.S.A., 2005) di Woody Allen, con Jonathan Rhys-Meyers, Scarlett Johansson, Emily Mortimer, Matthew Goode, Brian Cox, Penelope Wilton, James Nesbitt. Thriller. ****