Terza avventura per il maresciallo Antonio Carotenuto, appassionato e scafatissimo donnaiolo, passata al solerte Dino Risi dopo l’abbandono di Luigi Comencini. Dopo le pene d’amor patite per la levatrice e la bersagliera in quel di Sagliena, il nostro è trasferito nella natìa Sorrento per prendere il comando dei metropolitani (ovvero i vigili o polizia municipale che dir si voglia) e qui trova il suo appartamento occupato da una prosperosa vedova che non ha intenzione di sloggiare.
Forse inferiore ai precedenti per la ormai perduta contaminazione tra coscienza neorealista, innesti sentimentali ed interesse commerciale, è tuttavia un simpaticissimo e consapevolissimo esempio di cinema popolare a cavallo tra la rustica provincia e l’ambizione spettacolare, colto nel contesto meraviglioso di una costiera da cartolina ad uso e consumo estero eppure funzionale e pertinente.
Il fiammeggiante Cinemascope in Eastmancolor del giovane e già magico Peppino Rotunno esalta il paesaggio come mai, quasi alla luce dei colori del Claude Renoir de La contessa scalza. Il sublime e indolente Vittorio De Sica si circonda di magnifiche presenze: i bellissimi corpi attoriali di Sophia Loren e Antonio Cifariello, i professionali comprimari Lea Padovani (la repressa Donna Violante) e Mario Carotenuto (il fratello prete), la fantastica Tina Pica nei panni della brontolona Caramella.
PANE, AMORE E… (Italia, 1955) di Dino Risi, con Vittorio De Sica, Sophia Loren, Lea Padovani, Antonio Cifariello, Tina Pica, Mario Carotenuto, Yoka Berretty, Virgilio Riento. Commedia. ***