Western di transizione, nel senso che appare tra i classici del cinema americano e il rinnovamento dei Leone e Peckhinpah, è un film futile di un esperto e prolifico artigiano del genere, con una inconsueta tensione al sublime e in cui c’è tutto il repertorio possibile ed immaginabile: gli indiani fuorilegge, i fucili nei fortini, quel che resta della secessione e via discorrendo, in totale coerenza con le logiche del western.
La dimensione intimamente crepuscolare del western che verrà trova una sua ragione d’esistere nel racconto di una vendetta, così come si sente la malinconica decadenza della poetica dell’Ovest. Schiaffeggiato da una luce meravigliosa esaltata dal Cinemascope, ambientato in luoghi di bellezza straziante, dominato sì dal sofferto Richard Boone ma soprattutto dal titanico Pardee di Edmond O’Brien, sorta di Kurtz d’antan che brucia assieme al suo sogno malato.
RIO CONCHOS (U.S.A., 1964) di Gordon Douglas, con Richard Boone, Anthony Franciosa, Edmond O’Brien, Stuart Whitman, Jim Brown. Western. ***