Sequel de La mia via, di cui riprende l’efficace personaggio di Bing Crosby, Le campane di Santa Maria conferma l’abilità di Leo McCarey nella costruzione della commedia melodrammatica religiosa.
Funziona la sapiente e furbissima miscela di ammiccamenti (lo spettacolo dei bambini), comicità (il pugilato), derivazioni dickensiane (la redenzione del simil Scrooge), melassa (i ricongiungimenti familiari, gli addii).
Soprattutto funziona Ingrid Bergman, stupenda e incredibile madre superiora che ruba la scena a Crobsy, chiamato a salvare la scuola di Saint Mary dalle grinfie di un costruttore. Tuttavia c’è un’inevitabile deriva mielosa che lo rende quasi intollerabile, se non fosse per la professionalità degli attori e di un regista che ne sa una più del diavolo.
Canzoni ovviamente messe lì a caso per il puro gusto di McCarey di “musicalizzare” la sua commedia. Commovente, ruffianissimo, falsissimo, piacevole, meno abbondante e pesante de La mia via.
LE CAMPANE DI SANTA MARIA (THE BELLS OF ST. MARY’S, U.S.A., 1946) di Leo McCarey, con Bing Crosby, Ingrid Bergman, Henry Travers, William Garcan. Commedia drammatica musicale. **