Un detective viene ingaggiato da una donna misteriosa per tenere d’occhio un playboy suo amante. Ma dopo le prime indagini si accorge di avere pedinato un altro uomo. Intanto, viene a sua volta tenuto sotto controllo da una donna, pagata dalla stessa mandante.
Ingarbugliato su se stesso in una vicenda che si morde la coda, tra equivoci sgangherati e passaggi artificiosi, il film non fila via con semplicità e naturalezza, inciampa non di rado nella sua stessa struttura. In questa commedia in cui collimano i toni sentimentali e il buffo spionaggio, non tutto torna, le ambizioni si scontrano con la messinscena, e le responsabilità vanno attribuite ad una sceneggiatura che fa acqua in alcune parti (specie nella prima parte, quando il film non parte bene e lascia presagire il peggio).
Si ravviva un po’ nel secondo tempo, grazie alla passione che ci mettono il pur sbiadito Tom Berenger ed Elizabeth Perkins. Sovrabbonda di musica, anche corporea: c’è Nei Young che compare ad un certo punto ma, lo ammetto con dispiacere, non lascia il segno.
UN AMORE PASSEGGERO (LOVE AT LARGE, U.S.A., 1990) di Alan Rudolph, con Tom Berenger, Elizabeth Perkins, Anne Archer, Kate Capshaw, Annette O’Toole, Ted Levine. Commedia drammatica. * ½