Tra i meno celebrati prodotti disneyani, complice il periodo opaco in cui apparve (i tristi anni ottanta, momento di smarrimento per la casa del topo), è tuttavia uno dei più belli nella sua onestà. È la storia di un’amicizia impossibile: quella tra un volpino addomesticato da una dolce vecchina e il piccolo cane da caccia del buzzurro vicino di casa. Finché sono piccoli, giocano spensierati; quando crescono, i problemi esplodono.

Sapore antico e rustico di malinconiche schitarrate country, colori vividi come l’agreste paesaggio brullo impone, è uno dei rari film né brillanti né tantomeno comici realizzati dalla Disney, figlio di una stagione inquieta della major nel suo decennio di maggior crisi. Al netto del tono lezioso utile ad intercettare il pubblico infantile, è un racconto di formazione amarissimo sull’evoluzione dei rapporti d’amicizia e sull’intolleranza a cui misero mano futuri registi di punta come Ron Clements e John Musker.

Quando il cagnolino e il volpino si dicono «saremo amici per sempre, non è vero?» non possono sapere che di lì a pochi anni si ritroveranno l’uno il cacciatore dell’altro. Non c’è un lieto fine ovvio, ma una presa di coscienza della realtà cinica e bara. Tutta la sequenza della vecchia contadina che deve abbandonare Red nel bosco per salvarlo dal cacciatore, padrone di Toby, è una delle cose più strazianti e struggenti della storia.

RED E TOBY NEMICIAMICI (THE FOX AND THE HOUND, U.S.A., 1981) di Ted Berman, Richard Rich, Art Stevens. Animazione avventura drammatico. ***