Miglior film
- La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water) di Guillermo del Toro
- Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name) di Luca Guadagnino
- Dunkirk di Christopher Nolan
- Il filo nascosto (Phantom Thread) di Paul Thomas Anderson
- Lady Bird di Greta Gerwig
- L’ora più buia di Joe Wright
- The Post di Steven Spielberg
- Scappa – Get Out (Get Out) di Jordan Peele
- Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri) di Martin McDonagh
Raramente si è vista una selezione così condivisibile. Ottimi film, in almeno tre casi capolavori o quasi. Difficilissimo prevedere il vincitore. del Toro è il favorito perché il suo film dà una piacevole impressione di compattezza pur con qualche calcolo di troppo (ma non è un problema). Ovviamente tifo per Guadagnino (il più commovente), impazzirei nel vedere le improbabilissime vittorie di PTA (il più affascinante) e Spielberg (il più solido) e non griderei allo scandalo per McDonagh (il più “giusto”).


Migliore regia
- Guillermo del Toro – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Paul Thomas Anderson – Il filo nascosto (Phantom Thread)
- Greta Gerwig – Lady Bird
- Christopher Nolan – Dunkirk
- Jordan Peele – Scappa – Get Out (Get Out)
Com’è come non è, senza additare nessuno, le assenze di Spielberg e Guadagnino sono pesantissime. Sintomatico che McDonagh (Tre manifesti) non sia in lista. Probabilmente vincerà del Toro, terzo messicano in pochi anni. Ma qui il cuore batte per PTA.


Migliore attore protagonista
- Gary Oldman – L’ora più buia (Darkest Hour)
- Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
- Daniel Day-Lewis – Il filo nascosto (Phantom Thread)
- Daniel Kaluuya – Scappa – Get Out (Get Out)
- Denzel Washington – Roman J. Israel, Esq.
Non ho ancora visto Roman J. Isareal Esq., che sarebbe la vera sorpresa della categoria se non conoscessimo l’affettuosa stima dell’Academy nei confronti di Washington. Assurda l’assenza di Tom Hanks (The Post). Difficile trovare problemi nella probabile vittoria del supremo Oldman: se la merita e basta. Ma sarebbe un brivido inatteso la statuetta al folgorante Chalamet.


Migliore attrice protagonista
- Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Sally Hawkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Margot Robbie – Tonya (I, Tonya)
- Saoirse Ronan – Lady Bird
- Meryl Streep – The Post
Purtroppo non ho ancora visto Tonya, in cui pare che Robbie sia fantastica. Ma abbiamo visto il resto, e la selezione è ottima come poche altre volte. Tutti vogliamo bene a McDormand e Tre manifesti è un film che la rappresenta in toto. Teoricamente sia Hawkins e Ronan potrebbero insidiarla, mentre la comunque straordinaria Streep sa di dover stare in panchina.


Migliore attore non protagonista
- Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Willem Dafoe – Un sogno chiamato Florida (The Florida Project)
- Woody Harrelson – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Richard Jenkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Christopher Plummer – Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
Mi manca Dafoe, che col suo ruolo molto indie ha raccolto quasi tutti i premi della critica americana prima dell’ascesa di Rockwell, probabile vincitore per l’intelligenza con cui affronta un ruolo borderline. In realtà tutti i candidati meriterebbero l’allora, compreso Plummer che, in corsa, ha dato un senso a Tutti i soldi del mondo.


Migliore attrice non protagonista
- Allison Janney – Tonya (I, Tonya)
- Mary J. Blige – Mudbound
- Lesley Manville – Il filo nascosto (Phantom Thread)
- Laurie Metcalf – Lady Bird
- Octavia Spencer – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
Come prima: non ho visto Tonya ma la stimatissima Janney è la frontrunner. Metcalf ha avuto lo stesso percorso di Dafoe e ha vinto più premi della rivale, che tuttavia ha conquistato quelli più pesanti (Screen Actor Guild e Golden Globe). Sono due delle tre madri dell’annata (l’altra è Blige). Altissimo livello, con il cuore che batte per Manville, derubata anni fa di una nomination per Another Year.


Migliore sceneggiatura originale
- Martin McDonagh – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Guillermo del Toro e Vanessa Taylor – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Greta Gerwig – Lady Bird
- Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani – The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no (The Big Sick)
- Jordan Peele – Scappa – Get Out (Get Out)
A parte The Big Sick che ho amato follemente, sono tutti potenziali vincitori. Realistica la vittoria di McDonagh, specie per i dialoghi memorabili, ma non imprevedibile che la spuntino la cinefilia di del Toro, l’empatia di Gerwig o la tensione politica di Peele.


Migliore sceneggiatura non originale
- James Ivory – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
- Scott Frank, James Mangold e Michael Green – Logan – The Wolverine (Logan)
- Scott Neustadter e Michael H. Weber – The Disaster Artist
- Dee Rees e Virgil Williams – Mudbound
- Aaron Sorkin – Molly’s Game
Non ho ancora visto Molly’s Game. Sulla carta, è una categoria più debole della precedente. In realtà accoglie tutti quei film meritevoli pressoché dimenticati dalle altre categorie. Ovviamente qua si tifa per il sommo Ivory, che merita di vincere il suo primo Oscar – e peraltro con un capolavoro.


Miglior film straniero
- The Square, regia di Ruben Östlund (Svezia)
- Corpo e anima (Testről és lélekről),regia di Ildikó Enyedi (Ungheria)
- Una donna fantastica (Una mujer fantástica), regia di Sebastián Lelio (Cile)
- L’insulto (L’insulte), regia di Ziad Doueiri (Libano)
- Loveless (Neljubov), regia di Andrej Zvjagincev (Russia)
Davvero difficile. Livello alto e pochi confronti con i premi dati finora dalla critica, che hanno ricompensato quasi tutti, prediligendo Östlund e Lelio. Forse la spunterà lo svedese, che è il meno riuscito ma è forte della Palma d’Oro. Tuttavia, il libanese è forse il più accessibile al palato americano. Comunque benissimo.


Miglior film d’animazione
- Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina
- Baby Boss (The Boss Baby), regia di Tom McGrath
- The Breadwinner, regia di Nora Twomey
- Ferdinand, regia di Carlos Saldanha
- Loving Vincent, regia di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
La vittoria di Coco non è affatto scontata, dal momento che John Lassater, patron della Pixar, è sospeso da ogni incarico probabilmente per molestie sessuali. Qua si tifa comunque per il gioiellino disneyano, ma Loving Vincent ha dalla sua l’effetto di una lavorazione così particolare (ma, ragazzi, è francamente noioso).

Migliore fotografia
- Roger A. Deakins – Blade Runner 2049
- Bruno Delbonnel – L’ora più buia (Darkest Hour)
- Hoyte Van Hoytema – Dunkirk
- Rachel Morrison – Mudbound
- Dan Laustsen – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
Difficile trovare alibi alla mancata vittoria di Deakins, candidato per la quattordicesima volta e finora scandalosamente mai premiato. Però la competizione è grande, con Morrison prima donna nominata nella categoria e gli egregissimi Lausten e Van Hoytema. L’ottimo Delbonnel deve aspettare ancora.


Miglior montaggio
- Lee Smith – Dunkirk
- Jon Gregory – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Paul Machliss e Jonathan Amos – Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver)
- Tatiana S. Riegel – Tonya (I, Tonya)
- Sidney Wolinsky – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
L’associazione dei montatori ha premiato Smith (per il film drammatico) e Riegel (per la commedia). Teoricamente sono i frontrunner, con maggiori chance per il primo, che lavora con cura su tre piani narrativi. Però qui tifiamo Baby Driver, che ha un montaggio musicale incredibile.


Migliore scenografia
- Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Nathan Crowley e Gary Fettis – Dunkirk
- Dennis Gassner e Alessandra Querzola – Blade Runner 2049
- Sarah Greenwood e Katie Spencer – La bella e la bestia (Beauty and the Beast)
- Sarah Greenwood e Katie Spencer – L’ora più buia (Darkest Hour)
La lotta è tra l’abbacinante visione futuristica di Blade Runner 2049 e la fantastica ricostruzione della Guerra fredda de La forma dell’acqua. Che potrebbe vincere più facilmente. Greenwood e Spencer in agguato almeno per L’ora più buia ma con il rischio di dispersione dei voti tra le due candidature.


Migliore colonna sonora
- Alexandre Desplat – La forma dell’acqua – The Shape of Water(The Shape of Water)
- Carter Burwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
- Jonny Greenwood – Il filo nascosto (Phantom Thread)
- John Williams – Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi)
- Hans Zimmer – Dunkirk
Tifo Greenwood. Ma è più probabile che vinca Desplat, tanto bulimico quanto noioso ed ormai perfino stucchevole ma che con del Toro ha fornito una prova encomiabile. Ottima categoria, anche se Williams avrebbe dovuto essere nominato per The Post.


Migliore canzone
- Remember Me (musica e testi di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez) – Coco
- Mighty River (musica e testi di Mary J. Blige, Raphael Saadiq e Taura Stinson) – Mudbound
- Mystery of Love (musica e testi di Sufjan Stevens) – Chiamami col tuo nome (Call Me By Your Name)
- Stand Up For Something (musica di Diane Warren, testi di Diane Warren e Lonnie Lynn) – Marcia per la libertà (Marshall)
- This is Me (musica e testi di Benj Pasek e Justin Paul) – The Greatest Showman
Quella di Coco è una canzone importante dentro la narrazione ma che può essere ascoltata anche fuori da essa. Perciò penso possa vincere, nonostante la mia predilezione sia per Stevens.


Migliori effetti speciali
- Joe Letteri, Daniel Barrett, Dan Lemmon e Joel Whist – The War – Il pianeta delle scimmie (War for the Planet of the Apes)
- Ben Morris, Mike Mulholland, Neal Scanlan e Chris Corbould – Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi)
- John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover – Blade Runner 2049
- Stephen Rosenbaum, Jeff White, Scott Benza e Mike Meinardus – Kong: Skull Island
- Christopher Townsend, Guy Williams, Jonathan Fawkner e Dan Sudick – Guardiani della Galassia Vol. 2 (Guardians of the Galaxy Vol. 2)
È giusto che Il pianeta delle scimmie chiuda la sua nuova trilogia con l’alloro forse più facile ma comunque inattaccabile. Così come sarebbe giusto onorare lo stupefacente immaginario del quasi flop commerciale Blade Runner 2049.

Miglior sonoro
- Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo – Dunkirk
- Ron Bartlett, Doug Hemphill e Mac Ruth – Blade Runner 2049
- Christian Cooke, Brad Zoern e Glen Gauthier – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- David Parker, Michael Semanick, Ren Klyce e Stuart Wilson – Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi)
- Julian Slater, Tim Cavagin e Mary H. Ellis – Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver)
Anche qui, come per il montaggio, Dunkirk è favorito con Blade Runner 2049 un passo dopo, ma tifo per Baby Driver.

Miglior montaggio sonoro
- Mark Mangini e Theo Green – Blade Runner 2049
- Richard King e Alex Gibson – Dunkirk
- Nathan Robitaille e Nelson Ferreira – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Julian Slater – Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver)
- Matthew Wood e Ren Klyce – Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi)
Stesso discorso di prima, ma stavolta tendo verso Blade Runner 2049, con la solita predilezione per Baby Driver.


Migliori costumi
- Luis Sequeira – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
- Consolata Boyle – Vittoria e Abdul (Victoria & Abdul)
- Mark Bridges – Il filo nascosto (Phantom Thread)
- Jacqueline Durran – La bella e la bestia (Beauty and the Beast)
- Jacqueline Durran – L’ora più buia (Darkest Hour)
L’associazione di categoria ha premiato Sequeira per il film in costume (e Tonya per il film contemporaneo, non nominato), i critici americani e i Bafta ingelsi hanno scelto Bridges (che realizza i costumi per un film sulla moda: tifo per lui): la lotta è fra i due, ma il primo ha dalla sua il favore verso il film di del Toro. Durran verso la dispersione.


Miglior trucco e acconciatura
- Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick – L’ora più buia (Darkest Hour)
- Daniel Phillips e Lou Sheppard – Vittoria e Abdul (Victoria & Abdul)
- Arjen Tuiten – Wonder
Abbastanza blindato il premio ai truccatori di Churchill.


Miglior documentario
- Visages Villages, regia di Agnès Varda e JR
- Abacus: Small Enough to Jail, regia di Steve James
- Icarus, regia di Bryan Fogel
- Last Man in Aleppo, regia di Firas Fayyad
- Strong Island, regia di Yance Ford
La clamorosa assenza di Jane – amatissimo doc sull’etologa ed antropologa Goodal che potrete vedere su National Geographic – ha scombussolato i programmi. Lo scontro dovrebbe essere tra Last Man in Aleppo e Visages Villages. Che è l’unico che ho visto, è bellissimo e io tifo per Varda e JR.


condivido buona parte delle tue previsioni/preferenze…
le mie sono le seguenti…
in alcuni casi sono previsioni, in altre sono preferenze mascherate da previsioni ma che mi rendo conto siano difficilmente verificabili (come l’Oscar alla regia a PTA e il premio per il montaggio sonoro a Baby Driver).
Film – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Regia – P.T. Anderson
Attore protagonista – Gary Oldman
Attrice protagonista – Frances McDormand
Attore non protagonista – Sam Rockwell
Attrice non protagonista – Octavia Spencer
Sceneggiatura originale – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Sceneggiatura non originale – Chiamami col tuo nome
Film straniero – L’insulto
Film d’animazione – Coco
Fotografia – Blade Runner 2049
Montaggio – La forma dell’acqua
Scenografia – L’ora più buia
Colonna sonora – La forma dell’acqua
Canzone – This Is Me (The Greatest Showman)
Effetti speciali – Kong: Skull Island
Sonoro – Dunkirk
Montaggio sonoro – Baby Driver
Costumi – Il filo nascosto
Trucco e acconciatura – L’ora più buia
Documentario – Last Man in Aleppo
sugli oscar nei giorni scorsi abbiamo fatto un post-sondaggione.. se ti va di partecipare con i tuoi pronostici passa a trovarci e a votare…
ciao!
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PTA però è più un auspicio che un pronostico| Entro domenica voto a tutti i sondaggi, sguazzo molto simpaticamente in queste cose!
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