Recensione: Cosa fai a Capodanno?

COSA FAI A CAPODANNO? (Italia, 2018) di Filippo Bologna, con Luca Argentero, Ilena Pastorelli, Alessandro Haber, Isabella Ferrari, Vittoria Puccini, Ludovico Succio, Valentina Lodovini, Riccardo Scamarcio, Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggeri. Commedia nera. *

Sul modello di Perfetti sconosciuti – zenit che è a sua volta punto d’arrivo e punto di partenza – la commedia italiana sta cercando di costruire un tipo di narrazione fondata sul racconto ironico del costume. Il genere ha sempre rincorso i temi della contemporaneità, trovando mirabili sintesi in grado di far collimare la satira con l’intrattenimento. Naturalmente un soggetto indovinato non basta: servono una scrittura intelligente, una regia incalzante, un casting azzeccato…

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Finita la moda dei titoli tratti da canzoni, ne è ora iniziata una più subdola, che convoca espressioni appartenenti al parlato comune (Come un gatto in tangenziale, Se Dio vuole, Dobbiamo parlare…): un modo per provare a saldare il legame con un pubblico volubile e sempre meno disponibile, cercando di incontrare i suoi gusti a partire da qualcosa che sia aderente al vivere quotidiano e alle sue ossessioni rese evidenti e condivise dai e sui social.

Chiamare un film Cosa fai a Capodanno? è un’iniziativa che supera la ruffianeria del rivolgersi direttamente agli spettatori quanto ai protagonisti, bypassa l’ammiccamento con l’ambizione di porsi quale film determinante per la stagione in cui esce (un mese prima di Natale, né troppo presto né troppo tardi per dannarsi con la domandona) ed acchiappare un pubblico trasversale e solleticato nonché sollecitato da un argomento che riguarda tutti, con il canonico appuntamento con il canzoniere italiano che ha stufato da un decennio (qui tocca a Mamma Maria e Il Kobra).

In realtà l’aggancio alla festività è pretestuoso, le promesse di umorismo nero sono gabbiani ipotetici, il sesso annunciato non è solo affrontato con un approccio moraleggiante ma anche limitato a qualche sciocchezza piuttosto volgarotta. Con quella tipica smania del cinema medio italiano, il Natale si dimostra ancora una volta bagno di sangue, nonostante o proprio per via delle intenzioni.

Perché, ricordiamolo, due esiti non disprezzabili come in particolare Una famiglia perfetta e Ogni maledetto Natale – per tacere del capostipite dei “cinepandori”: Commediasexi – sono stati sia rifiutati dal pubblico sia interpretati, col senno di poi, come operazioni pretestuose che strizzano l’occhio ad un pubblico che invero non ha alcun interesse a cercare quel tipo di atmosfera. Lasciamo i cinepanettoni a chi li sa(peva) fare.

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E, in fondo, Cosa fai a Capodanno? è un vero cinepanettone in potenza nel suo spirito dall’aspirazione dissacrante ma che non ha il coraggio e magari nemmeno l’audacia di esserlo fino in fondo: nel contesto di una vacanza dalla quotidianità (per quanto limitata nel tempo: una notte tra scambisti in montagna), un gruppo di personaggi ovviamente sopra le righe dà sfogo ai propri impulsi meno decorosi.

Il debuttante Filippo Bologna non ha il polso per gestire la danza tra la lussuria e la noia, limitandosi a filmare la sceneggiatura senza un guizzo che sia uno, affidandosi troppo a battute ora furbe (i riferimenti al Grande Fratello sugli ex gieffini Ilenia Pastorelli e Luca Argentero) ora banali (il razzismo del gigionissimo neoleghista Alessandro Haber) ora non sfruttate (il sadomasochismo di Isabella Ferrari con erre moscia, comunque la migliore in campo) ora derivative (l’evocazione di Boris). Più che un’occasione mancata, un risultato imbarazzante.

3 pensieri riguardo “Recensione: Cosa fai a Capodanno?

  1. Imbarazzante e a tratti offensivo per il pubblico. Per la prima volta sono stato costretto ( dai conati di vomito) ad uscire dal cinema 5 minuti prima della fine tanto mi sono ritenuto offeso dalla nullità di questo film

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