Dopo La bambolona, Franco Giraldi riprende con Ugo Tognazzi il discorso sulle questioni sessuali del borghese italiano di mezz’età. Il connubio funziona ancora una volta perché il regista, ancora in cerca d’identità, trova nell’attore non solo il corpo più duttile della commedia all’italiana ma anche quello che, tra tutti i colonnelli, ha saputo meglio interpretare morbosità e malizie e al contempo non-detti e inibizioni della società a cavallo tra boom economico e contestazione.
Senza dimenticare che nello stesso anno proprio Tognazzi, nei panni di un laido arrivista, si rivela oggetto del desiderio di tre zitelle (Venga a prendere il caffè da noi…), Cuori solitari aggiunge un altro tassello al catalogo di maschi alle prese con le circostanze erotiche. Lui e Senta Berger, impegnati in un pigro ménage matrimoniale, decidono di avventurarsi nelle pratiche scambiste, scoprendo altre coppie desiderose di ammazzare la noia.
Tra i film più incisivi nel raccontare la noia, le paturnie, le bizzarrie di un ceto ipocrita e curioso di aprire nuovi orizzonti e allo stesso tempo ancorato al mantenimento delle proprie rendite di posizione, come La Cina è vicina, L’amica o La matriarca, Cuori solitari nasconde sotto le battute e le situazioni più spiritose (lo scetticismo di Tognazzi sui posti più insoliti dove fare l’amore, le allusioni di grana grossa, la scena della bresaola) una malinconia così feroce (l’incontro al buio con la coppia sfatta) che lo rende oggetto autonomo, abbastanza insolito – e per certi versi inclassificabile – per il panorama italiano.
Costeggia le atmosfere del cinema francese con una spolverata di Due sulla strada, sfrutta al meglio le possibilità date dal creativo montaggio di Kim Arcalli, non ammicca quasi mai al buon cuore di un pubblico messo di fronte ad una crisi stratificata e infine esplosiva. Benché sia esplicitamente citato, non si tratta di una versione più luminosa di un film alla Bergman, quanto piuttosto di una specie di schema alla Antonioni filtrato dallo sguardo ironico di Ruggero Maccari e dominato da due attori che cesellano con intelligenza una coppia complice ma in difficoltà.
CUORI SOLITARI (Italia, 1970) di Franco Gilardi, con Ugo Tognazzi, Senta Berger, Silvano Tranquilli, Clara Colosimo, Edda Di Benedetto, Edda Ferronao, Orso Maria Guerrini, Christopher Hodge, Piero Mazzarella. Commedia drammatica. ***