Cento anni fa nasceva Nilla Pizzi. Ricordiamola con il suo film più importante.
Ci troviamo in galleria fu realizzato, penso, per sfruttare il successo popolare di Nilla Pizzi, fresca vincitrice di Sanremo ed espressione per antonomasia del bel canto melodico tipico del dopoguerra. Il film è costruito attorno alle sue performance, tra pezzi da repertorio popolare e trionfi sanremesi. Nei ritagli di tempo c’è tempo per una storia esemplare sulle conseguenze del successo e dell’insuccesso.
Quando non si limita ad essere un’antologia musicale della Nilla nazionale (con il relativo interesse cinematografico che ciò implica), il film narra il tragicomico declino di un comico d’avanspettacolo che non riesce più a far ridere, non guadagna una lira e si porta dietro una carovana di artisti non proprio fenomenali. La galleria del titolo indica una zona frequentata dal sottobosco degli artisti d’avanspettacolo alla ricerca di una parte, anche per uno show di provincia.
Il film merita la visione per tre motivi. Il primo è la rappresentazione…
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