Lunedì 24 giugno
- Ore 9:00. Primo film per me della retrospettiva “Siamo gli indigeni della Trizonia”, dedicata al cinema fatto nella Germania Ovest nell’immediato dopoguerra. Film eccentrici, alla ricerca di una forma che potesse esprimere al meglio lo spirito della nazione uscita dalla guerra. Ho visto In jenen tagen (In questi giorni) di Helmut Käutner, maestro celebrato qui due anni fa con una interessantissima personale. Questo è un mosaico di storie a partire da un’automobile, che ripercorre i giorni dell’ascesa al potere di Hitler e poi tocca le vite disgraziate di persone segnate dal dolore.
- Ore 11:00. Inauguro anche la retrospettiva che omaggia il magistero del massimo regista egiziano, Youssef Chahine. E lo faccio con un capolavoro, Serâa fi al-wadi (traducibile con Cielo infernale), un clamoroso melodramma popolare in cui uno spregevole pascià, coadiuvato dall’ancor più cattivo nipote, decide di devastare i campi della bava gente che lavora per lui, con l’obiettivo di specularci sopra. Malgrado il piano perverso si rivelo impeccabile nel seminare l’odio, non hanno fatto i conti con l’amore tra la figlia del padrone e il figlio di uno dei capi del villaggio. Film strepitoso che non invecchia di un giorno. Con un giovanissimo e fulgido Omar Sharif.
- Ore 16:15. Faobourg Montmartre, primo film sonoro di Raymond Bernard, è il restauro che la Pathé presenta in quella che negli ultimi anni è diventata la sua finestra tradizionale (riordiamo in passato Henriette e Il silenzio è d’oro): il secondo spettacolo pomeridiano del lunedì all’Arlecchino. Restauro faticoso e complicato, testimoniato da un’anteprima che presenta il prima e il dopo l’intervento. Il film è discretamente invecchiato, un drammone d’atmosfera più interessante che appassionante.
- Ore 19:00. In Piazzetta Pasolini c’è Hollywood Party, la mitiva trasmissione radiofonica di informazione e critica cinematografica. Sul posto, Steve Della Casa, che ha intervistato il gigante Bertrand Tavernier sulla sua cinefilia (la passione per Freda e Boetticher, l’idiosincrasia per le commedie francesi degli anni Trenta, la giovanile ricerca di film nelle cineteche europee) e Angela Allen, storica script supervisor di John Huston, sempre presente al Cinema Ritrovato per accompagnare i restauri del suo amico regista.