JOKER (U.S.A., 2019) di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Douglas Hodge. Poliziesco drammatico. *** ½
In apertura, il logo vintage della Warner. È già una dichiarazione d’intenti. Una calata nel crinale tra anni Settanta e Ottanta. Più i primi dei secondi. La cinefilia come chiave di accesso: schemi, moduli, estetiche arrivano da lì. Da quell’orizzonte pessimistico e dalla deriva nichilista postbellica nel senso vietnamita, dalla caduta degli dei dell’immacolato showbiz e dal desiderio di una popolarità che mascheri il disperato bisogno d’amore: è la New Hollywood.
C’è perfino Robert De Niro. E c’è Martin Scorsese. Il primo come attore iconico, il secondo in quanto spirito. C’è Taxi Driver: la solitudine, l’emarginazione, la rabbia, gli specchi, le elezioni, New York. E c’è soprattutto Re per una notte. Il film maledetto dell’autore, a cui il tempo rende sempre più giustizia…
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