Alla sua terza opera (dopo il super8 di Io sono un autarchico e l’Ecce bombo del 1978), Nanni Moretti inscena (ma neanche troppo…) la sua prima crisi professionale (ed umana?). Interpreta, infatti, Michele Apicella, un regista che dopo il successo del primo film non riesce a mandare in porto il secondo per svariati motivi.
Più che altro è un’occasione per conoscere meglio il personaggio Moretti, ed è forse il suo lavoro dove maggiormente Nanni si impadronisce Michele (in fondo in Bianca e La messa è finita si mantiene su territori più “classici” e in Palombella rossa si fa portavoce di un sentimento di malessere diffuso), infarcendolo di ogni sua fisima e caratterizzandolo come se fosse un alter ego sputato dell’autore.
Michele (o Nanni) detesta i dibattiti dove si formulano sempre le medesime domande (tra cui Dario Cantarelli), tutti coloro che vorrebbero lavorare con lui per fare apprendistato (tipo…
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