Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata | Luigi Zampa (1971)

Progetto Sordi, le puntate precedenti:

  1. Gastone di Mario Bonnard (1960)
  2. Domenica è sempre domenica di Camillo Mastrocinque (1958)
  3. Io so che tu sai che io so di Alberto Sordi (1982)
  4. Il boom di Vittorio De Sica (1963)
  5. Le coppie di Mario Monicelli, Alberto Sordi, Vittorio De Sica (1970)
  6. Racconti d’estate di Gianni Franciolini (1958)
  7. Il diavolo di Gian Luigi Polidoro (1963)
  8. Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy (1971)
  9. Ladro lui, ladra lei di Luigi Zampa (1958)
  10. La vedova elettrica di Raymond Bernard (1958)
  11. Tutti a casa di Luigi Comencini (1960)
  12. I nostri mariti di Luigi Filippo D’Amico (1966)
  13. Piccola posta di Steno (1955)
  14. Nestore, l’ultima corsa di Alberto Sordi (1993)
  15. Crimen di Mario Camerini (1960)
  16. Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954)
  17. L’ingorgo di Luigi Comencini (1979)
  18. Il seduttore di Franco Rossi (1954)
  19. Il prof. dott. Guido Tersilli…, di Luciano Salce (1969)
  20. Venezia, la luna e tu di Dino Risi (1958)
  21. In viaggio con papà di Alberto Sordi (1982)
  22. Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli (1955)
  23. Il conte Max di Giorgio Bianchi (1957)
  24. Le fate di Antonio Pietrangeli (1966)
  25. Mi permette, babbo! di Mario Bonnard (1956)
  26. I due nemici di Guy Hamitlon (1961)
  27. Mio figlio Nerone di Steno (1955)

È uno di quei film talmente legati a un’epoca da esserne metronomo della società e del costume al contempo d’impossibile riproduzione negli anni a venire. Non che le situazioni e gli schemi nella loro essenzialità siano superati. È piuttosto una questione di modi, strumenti, luoghi che rendono il film serenamente anacronistico, come esemplificato dal chilometrico titolo pre-wertmülleriano che ammicca parodico ma nemmeno troppo agli annunci matrimoniali tipici di un certo mondo.

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Smontandone il titolo, Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata rivela tutta la sua aderenza alla commedia all’italiana. L’Alberto Sordi del film non è certo bello ma ha la scafata arguzia di piazzare quella bugia in apertura per attirare l’attenzione delle connazionali, avvalorando la panzana attraverso la foto di un amico più piacente. Di conseguenza non sarebbe completamente onesto, eppure non può che esserlo essendo un affaticato lavoratore da vent’anni in Australia, desideroso di un amore che sia anzitutto un matrimonio.

È un’Italia fuori dall’Italia, quella filtrata dallo sguardo di Rodolfo Sonego, il nostro sceneggiatore più attento alle dinamiche dell’italiano all’estero, a un’estraneità dalla madrepatria che sia occasione per scoprire dolori latenti o epifanie scombussolanti (Il diavolo è in questo senso esempio trasparente). Un’Italia laboriosa e spiccia, divisa tra lesti e loschi cialtroni in tour e ingenue vittime del sistema tanto nella terra natia quanto in quella d’accoglienza.

Controparte di Sordi (maschera della fame: faccia stracca e occhi creduloni nonché da tempo malaticcio avendo contratto la malaria) è l’attrice italiana in quel momento più internazionale possibile. Nel ruolo di una compaesana che è tutto tranne che illibata, Claudia Cardinale rifulge: sfuggente e carnale, malinconica e scafata, brusca e abbagliante, è una prostituta attratta dalla falsa foto del pretendente. Il connubio con Sordi è scoppiettante: complementare e felicemente squilibrato, i due costituiscono una coppia in grado di coniugare con le proprie differenti declinazione di solitudine e disperazione.

Grazie alla regia di Luigi Zampa, tra i registi meglio capaci di gestire il corpo attoriale di Sordi, il film si concentra con intelligenza sui protagonisti, investendo al meglio il divismo da loro portato in dote. Malgrado il tempo trascorso in Australia, restano due estranei alla ricerca di un posto nel mondo, che lo schema on the road permette di esplorare con immediata arguzia etnografica nell’orizzonte asfissiante di spazi ostili.

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Enorme successo di pubblico, Bello, onesto, emigrato Australia non è tra le cose più personali di Zampa né forse tra le migliori (paradossalmente gli preferisco un pasticcio come Il mostro o gli altri grandi Sordi-movies Il vigile e Il medico della mutua), ma dimostra il supremo professionismo di uno dei nostri più acuti e civili umoristi.

Il film, poi, si avvale di un grande reparto tecnico, impreziosito da Aldo Tonti, uno dei nostri direttori della fotografia che più ha viaggiato e raccontato la scoperta dei mondi nuovi (l’India con Roberto Rossellini, la Svezia di Il diavolo, Hong Kong un addio sempre con Gianluigi Polidoro). Montaggio del pontecorviano Mario Morra, scenografie di Flavio Mogherini prossimo al passaggio alla regia e soprattutto musiche clamorose di Piero Piccioni.

BELLO, ONESTO, EMIGRATO AUSTRALIA SPOSEREBBE COMPAESANA ILLIBATA (Italia, 1971) di Luigi Zampa, con Alberto Sordi, Claudia Cardinale, Riccardo Garrone, Tano Cimarosa, Angelo Infanti, Corrado Olmi. Commedia. ***

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