che domenica bestiale/ 3 – Finalmente domenica! di François Truffaut

LORENZO CIOFANI

Ci sono registi che con il loro ultimo film realizzano canti del cigno che lasciano presagire un vuoto dopo di esso. Qualche esempio: Robert Altman con Radio America, quasi una summa della sua arte; John Huston che in The Dead si congeda magnificamente; Pier Paolo Pasolini che mediante Salò concepisce qualcosa di involontariamente definitivo. E poi ci sono altri autori, colti dalla morte in maniera improvvisa, beffardamente. Un esempio: François Truffaut.

Che con Finalmente domenica! non immaginava di dover dire addio al suo pubblico. Dopo il doloroso La signora della porta accanto, Truffaut si fronda in territori più brillanti. Coerente con se stesso e con la sua idea di cinema, non riesce ad adattarsi al periodo che vive (l’anonima alba degli anni ottanta, che avrebbe generato la peggiore generazione del secolo) e, con l’adorabile testardaggine che lo contraddistingue, continua il suo discorso di post-classicismo proseguendo sulle onde della…

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