Recensione: L’uomo senza gravità

La prima parte del film è, a suo modo, perfetta, per quanto dimostri un pur condonabile fiato corto: lo è perché alza l’asticella delle aspettative non tradendo la natura del suo titolo esplicito, perché chiede al nostro sguardo di adattarsi alla paura di cadere nell’assurdo, perché inventa un immaginario in cui una provincia senza nome ma del tutto credibile e identificabile con un’intera nazione diventa spazio ideale di un racconto dove c’è una scissione scenografica dunque affascinante tra dentro e fuori.… Read More Recensione: L’uomo senza gravità

Venezia 76 | Recensione: Babyteeth

Il “cancer movie” – e, per espansione, le storie incentrate su adolescenti malati – è tra i generi più forti del recente cinema americano, capace di intercettare il pubblico giovanile che è uno dei più disponibili a presidiare le sale quando il film dialoga con le emozioni e i turbamenti dei ragazzi. L’approdo festivaliero di Babyteeth dimostra anzitutto l’attenzione nei confronti di un filone popolare che spesso rischia di scadere nella melassa più prevedibile.… Read More Venezia 76 | Recensione: Babyteeth

Venezia 76 | Recensione: Giants Being Lonely

Grear Patterson è un giovane e già affermato artista newyokerse. Olmo Schnabel, figlio di Julian, è il produttore della sua opera prima. Da questo tandem nasce un film la cui durata breve e l’orizzonte apparentemente ridotto sono i cavalli di Troia di un’operazione in realtà molto ambiziosa, capace di incanalare un tale concentrato di rabbia repressa da esplodere in una crudeltà che è la voce più trasparente di una nazione abituata a mal celare le proprie turbe.… Read More Venezia 76 | Recensione: Giants Being Lonely

Recensione: Toy Story 4

Il trauma dell’abbandono torna ad essere il cuore di questo quarto capitolo, che per un bel po’ non si capisce se prenderla come un’appendice, un sequel, una variazione, un divertissement o non so cos’altro. L’incipit è emblematico, perfino tristanzuolo: i giocattoli sono nella camera di Bonnie, la bambina che nel finale del precedente film li riceveva dall’ormai adolescente Andy, ma Woody percepisce di non essere amato come l’amava Andy. Come si sente un giocattolo non amato? Cosa serve a Bonnie?… Read More Recensione: Toy Story 4

Inediti/ Alessandria perché? | Youssef Chahine (1979)

Con Alessandria perché?, Youssef Chahine realizza quello che è generalmente considerato il suo capolavoro, con cui guadagnò l’Orso d’Argento al Festival di Berlino, offrendo tra l’altro il primo racconto autobiografico del cinema arabo. Intrecciando storia collettiva e storia personale nell’Egitto della Seconda guerra mondiale, il maestro egiziano contamina più generi all’interno di una narrazione rapsodica, corale, stratificata, tenendo come perno una sorta di avatar di se stesso.… Read More Inediti/ Alessandria perché? | Youssef Chahine (1979)

Italia ’50s – 15 | Amici per la pelle | Franco Rossi (1955)

La sensibilità di Rossi si mette, infatti, al servizio di un melodramma pudico quanto crudele, magnifico nel finale che indovina nel luogo da dove partono o arrivano mezzi di trasporto (in questo caso l’aeroporto) lo spazio immolato ai tormenti dei cuori dilaniati. Che bravi i due attori bambini: Geronimo Meyner ha lavorato per un decennio, Andrea Sciré era il figlio del principe Borghese, il golpista fascista, e si fermò qui.… Read More Italia ’50s – 15 | Amici per la pelle | Franco Rossi (1955)

Venezia 75 | Recensione: La profezia dell’armadillo

LA PROFEZIA DELL’ARMADILLO (Italia, 2018) di Emanuele Scaringi, con Simone Liberati, Pietro Castellitto, Laura Morante, Valerio Aprea, Diana Del Bufalo, Claudia Pandolfi, Kasia Smutniak, Gianluca Gobbi, Vincent Candela, Adriano Panatta. Commedia. ** ½ Senza troppi giri di parole, sappiamo qual è il cuore della faccenda. Ed è proprio l’animale del titolo. Se n’è parlato molto… Read More Venezia 75 | Recensione: La profezia dell’armadillo

That Brennan Girl | Alfred Santell (1946)

È nelle presunte piccolezze, nelle opere più trascurate che sottovalutate, nei lavori di quelle case di produzione tanto prolifiche quanto non sempre in grado di garantire qualcosa che non sia puro intrattenimento popolare, che si annida la grandezza del cinema. That Brennan Girl (conosciuto anche col titolo Touch Girl) è un esempio abbastanza emblematico di questa… Read More That Brennan Girl | Alfred Santell (1946)

Recensione: Ready Player One

Un’operazione fantasmagorica dentro un universo (un immaginario) a suo modo preesistente (parliamo di un libro ma anche di un’epoca), una dichiarazione d’amore ai livelli di gioco e lettura di un’esperienza che ci coinvolge in prima persona, una parentesi fantastica che teme le derive (e)stranianti degli incanti tecnologici per accarezzare – per assurdo – il fascino ordinario della realtà.… Read More Recensione: Ready Player One

L’amante perduta | Jacques Demy (1969)

Tra gli autori della Nouvelle Vague, tutti a loro modo suggestionati dal cinema classico hollywoodiano, Jacques Demy è stato forse l’unico a realizzare davvero un film in terra americana. Ricordiamo che, un paio d’anni prima, François Truffaut rifiutò la regia di Gangster Story per una carente conoscenza della lingua inglese, consapevolezza che sviluppo sul set… Read More L’amante perduta | Jacques Demy (1969)