Recensione: Book Club – Tutto può succedere

Acme del cinema geriatrico, vero filone della romcom americana che ha ridato linfa (e successo al botteghino) ad attori e attrici sessanta-settantenni. Format quasi sempre uguale: ambienti molto borghesi, crisi dovuta al tempo che passa, riscoperta dell’amore e di tutto ciò che concerne. Chi fa la differenza? Non la regia, qui affidata ad un carneade.… Read More Recensione: Book Club – Tutto può succedere

Due settimane in un’altra città | Vincente Minnelli (1962)

Ovvero Hollywood sul Tevere o – per essere più cinici – il cimitero degli elefanti. È proprio Roma, l’altra città, in quegli anni folli ultima spiaggia di un’industria in declino, estrema occasione per molti attori e registi di godere degli ultimi fuochi di carriere decadenti o già decadute. Due settimane: un’ipotesi di vacanza, una fuga… Read More Due settimane in un’altra città | Vincente Minnelli (1962)

L’ultima volta che vidi Parigi | Richard Brooks (1954)

La colonizzazione di un immaginario avviene anche colonizzando direttamente le immagini: andare fuori dai confini nazionali, dalle pareti del dorato incubo hollywoodiano, non solo per ragioni narrative ma anche per avvicinare fisicamente i corpi del divismo a luoghi lontani, perfino esotici. È chiaro che restiamo sempre nella logica dello studio system: ma l’idea di convocare… Read More L’ultima volta che vidi Parigi | Richard Brooks (1954)

Italia ’50s – 28 | La passeggiata | Renato Rascel (1953)

La prospettiva Nevskij di Gogol’ secondo Renato Rascel? Messa così, oggi, si fa fatica a trattenere qualche sorrisetto supponente. L’operazione, tuttavia, non nasce a caso: l’attore veniva dall’ottimo successo personale de Il cappotto, che Alberto Lattuada aveva trasposto da un racconto del grande scrittore russo. Una prova drammatica, quella della star dell’avanspettacolo, la cui importanza… Read More Italia ’50s – 28 | La passeggiata | Renato Rascel (1953)

Italia ’50s – 26 | La nonna Sabella | Dino Risi (1957)

Se dovessimo individuare un filone decisivo per la commedia italiana degli anni cinquanta, non avremmo dubbi: è lo strapaesano, cioè il ripiegamento indolente in una cultura sottoprovinciale, quasi un bozzetto ai limiti del folklore, diffidente nei confronti delle città, ancorata alle tradizioni e agli usi e costumi di una comunità generalmente piccola ma a suo… Read More Italia ’50s – 26 | La nonna Sabella | Dino Risi (1957)

Italia ’50s – 24 | Giulietta e Romeo | Renato Castellani (1954)

Più che altro, Giulietta e Romeo è passato alla storia per aver vinto il Leone d’Oro nell’anno di Senso, La strada, I sette samurai, Fronte del porto, L’intendente Sansho. La vittoria, piuttosto contestata allora e alquanto discutibile col senno di poi, fu patrocinata direttamente dalla Democrazia cristiana, allarmata che la giuria potesse premiare un film… Read More Italia ’50s – 24 | Giulietta e Romeo | Renato Castellani (1954)

Italia ’50s – 21 | Gelosia | Pietro Germi (1953)

Pietro Germi derubricò Gelosia abbastanza sdegnosamente come una «prestazione d’opera», addirittura un film fatto per sbaglio e senza interesse, ascrivibile più al produttore che a lui stesso, analogamente a quanto accaduto l’anno prima con La presidentessa. Adattamento del romanzo verista Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana, segue quello di un decennio prima realizzato da… Read More Italia ’50s – 21 | Gelosia | Pietro Germi (1953)

America 80 – 7 | Mishima – Una vita in quattro capitoli | Paul Schrader (1985)

Presentato al Festival di Cannes del 1985, Mishima – Una vita in quattro capitoli vinse il premio per il miglior contributo artistico, assegnato al direttore della fotografia John Bailey, allo scenografo Eiko Ishioka e al compositore Philip Glass. Sembrerebbe solo una curiosità, in realtà dimostra l’inadeguatezza con cui il film fu letto in un primo… Read More America 80 – 7 | Mishima – Una vita in quattro capitoli | Paul Schrader (1985)

Recensione: The Children Act – Il verdetto

Una continua messa alla prova della certezza faticosamente accettata un attimo prima, con un’angosciante corrispondenza tra la gravosità della vicenda del ragazzo – e i suoi silenti contraccolpi pubblici, tenuti fuori campo ma percepibili nonostante la breve durata del processo – e la consapevolezza di un versante privato crepuscolare abitato da un matrimonio stanco e sterile.… Read More Recensione: The Children Act – Il verdetto

America 80 – 6 | Chi ha incastrato Roger Rabbit | Robert Zemeckis (1988)

Dovessimo individuare un vero esploratore delle frontiere del corpo nel cinema americano, non avrei dubbi nell’indicare Robert Zemeckis. Nel suo cinema sempre teso verso l’esercizio dello stupore, dove Forrest Gump può interagire con le icone risorte per ripensare la storia già scritta e il viaggio nel tempo dissolve le consistenze corporee (Ritorno al futuro), anche… Read More America 80 – 6 | Chi ha incastrato Roger Rabbit | Robert Zemeckis (1988)

Italia ’50s – 18 | Proibito | Mario Monicelli (1954)

Senza troppi mezzi termini, Suso Cecchi D’Amico lo definì «un film senza senso». Collaboratrice storica di Mario Monicelli, la sceneggiatrice ha attraversato con lui mezzo secolo di cinema, tra capolavori conclamati più oggi che ieri ed operazioni forse un po’ azzardate. Ma è difficile trovare nel loro percorso comune qualcosa di più strano, bizzarro, assurdo… Read More Italia ’50s – 18 | Proibito | Mario Monicelli (1954)

America 80 – 3 | La mia Africa | Sydney Pollack (1985)

Siamo sempre più convinti della grandezza di Sydney Pollack, cineasta umanista che negli anni ottanta – il decennio meno prolifico: solo tre lavori, compresa l’epocale commedia dei corpi deformati e performanti nell’immagine televisiva: Tootsie – realizza il suo spettacolo più magniloquente e allo stesso tempo non dimentico di quell’intimismo che è componente fondamentale della sua… Read More America 80 – 3 | La mia Africa | Sydney Pollack (1985)

Venezia 75 | Recensione: I fratelli Sister

Come i Coen, anche Jacques Audiard si muove nel terreno del revisionismo, per quanto non nella prospettiva scopertamente postmoderna dei fratelli. Rinegozia il portato mitico del genere con un pubblico disposto ad accettare la messa in discussione dei simboli, dei riti, dei miti di un universo ormai da molti anni oggetto di nostalgico ripensamento con la consapevolezza di non poterne far altro che replicare criticamente i topos.… Read More Venezia 75 | Recensione: I fratelli Sister

Venezia 75 | Recensione: Il gioco delle coppie (Double vies)

Il gioco delle coppie conferma quanto Assayas sia sismografo del perturbante, insinuante ghostbuster, osservatore consapevole e divertito della fin du monde. Che è anche la fin du cinema. Nel disordine di un passaggio epocale disorientante, orchestra una ronde composta da personaggi dei quali conosce ogni cosa, bo-bo (borghesi bohémien) parigini che parlano, straparlano, si amano, si cornificano, mangiano, bevono…… Read More Venezia 75 | Recensione: Il gioco delle coppie (Double vies)