Sono rari i film che trattano le storie dei pentiti. Ci sono film su giudici, film su mafiosi, ma i film sui pentiti sono pochi se non nessuno. Con questo antimafia movie, Stefano Incerti si è preso la responsabilità di rievocare la vicenda umana di Leonardo Vitale e a lui vanno i nostri elogi. Ma al di là del valore civile di questi film, non possiamo esimerci dall’evidenziare alcuni difetti.
Certamente coinvolgente e dignitoso, manca di quel giusto mezzo per arrivare dritto al cuore. Smuove la coscienza? Fino ad un certo punto. Indigna? Né più né meno come altri del filone. E forse il problema è anche che non dice niente di nuovo su Cosa Nostra. E se la sua forza stesse proprio in questo, nell’esentarsi dal racconto mafioso per concentrarsi sull’aspetto umano (Vitale viene rinchiuso in un manicomio criminale dopo parecchie traversie da un istituto all’altro)?
L’UOMO DI VETRO (Italia, 2007) di Stefano Incerti, con David Coco, Tony Sperandeo, Anna Bonaiuto, Ninni Bruschetta. Biografico drammatico. **