Assassinio sull’Orient Express | Sidney Lumet (1974)

Risultati immagini per murder on the orient express 1974Assieme a Testimone d’accusa, è l’adattamento più riuscito di un’opera di Agatha Christie. Il segreto, forse, sta nella regia di Sidney Lumet, come pure l’altro film non sarebbe stato lo stesso senza Billy Wilder. L’esperto regista newyorkese si misura con un grande classico della letteratura britannica trovando la chiave nella claustrofobia la chiave per proseguire il suo discorso sugli spazi ostili, come se il vagone letto fermo nella neve sia solo la proiezione ipotetica, microcosmica, emblematica di una città piena di pericoli.

In più, riesce a dosare la suspense del giallo classico con la commedia umana dei passeggeri, muovendosi con grande disinvoltura nell’ambito di un cinema nostalgico e fieramente old fashioned e guardando con un occhio al melodramma giustamente in sordina e con l’altro alla tensione che evoca i 12 Angry Men del suo magnifico esordio.

La parola ai giurati, dunque, ma soprattutto al gustoso Albert Finney ingrassato ed invecchiato, davvero irriconoscibile sotto il pesantissimo make up che lo rende maschera (capelli impomatati, baffi arricciati, busto rafforzato, movimenti impossibili) di una messinscena ordita per illuderlo di non essere il più geniale investigatore del mondo. Fondamentale la confezione: fotografia di Geoffrey Unsworth, scenografie e costumi di Tony Welton (entrambi collaboratori di Bob Fosse) e soprattutto le musiche di Richard Rodney Bennett e il montaggio di Anne V. Coates (sodale di David Lean).

Ma il colpo di genio è la passerella di star divertite e indovinate, che la pratica sceneggiatura di Paul Dehn coordina con eleganza in modo tale da permettere ad ognuno il giusto spazio di un singolo interrogatorio per sfoggiare un vezzoso, succulento, irresistibile pezzo di bravura.

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Da citare almeno “la lingua infernale” di Lauren Bacall, l’impeccabile John Gielgud, il nevrotico Anthony Perkins, il “maestoso rudere” Wendy Hiller e Ingrid Bergman stramba ed ambigua (quando ritirò l’Oscar come miglior non protagonista disse che «è sempre carino ricevere un Oscar» ma che l’avrebbe meritato Valentina Cortese per Effetto notte: divina, immensa Ingrid).

ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS (MURDER ON THE ORIENT EXPRESS, G.B., 1974) di Sidney Lumet, con Albert Finney, Lauren Bacall, Martin Balsam, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Cassel, Sean Connery, John Gielgud, Wendy Hiller, Anthony Perkins, Vanessa Redgrave, Rachel Roberts, Micheal York, Richard Widmark, Colin Blakely, Denis Quilley, George Coulouris. Giallo. ****

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