Recensione: Tre piani

Moretti mette in scena – perché la sua è letteralmente una messinscena, teatro borghese nella forma di una super soap, un’idea di regia precisa e spiazzante che scarnifica la retorica e fa sparire l’enfasi in favore perfino di un certo sprezzo del ridicolo – una umanità inabissata nei riti e nei miti del proprio ceto d’appartenenza, chiusa in un condominio che si immagina più grande del mondo esterno, rincorrendo restando ferma tutti i domani passati.… Read More Recensione: Tre piani

Tutti gli anni, una volta l’anno | Gianfrancesco Lazotti (1994)

Il punto di partenza è semplice: nell’annuale appuntamento che un clan di amici si dà in un ristorante della Capitale pesa l’assenza di uno di loro. Morto da poco, prima del decesso il caro estinto ha lasciato al notaio del gruppo una bizzarra richiesta: e se andaste a vivere tutti insieme nel casale umbro che ho appena ristrutturato? Tutti titubanti, gli amici decidono di mettere ai voti la proposta.… Read More Tutti gli anni, una volta l’anno | Gianfrancesco Lazotti (1994)

Più bello di così si muore | Pasquale Festa Campanile (1982)

In fin dei conti un film come Più bello di così si muore sarebbe oggi totalmente inconcepibile e, tutto sommato, a distanza di quarant’anni, non manca qualche problematica nel relazionarsi con una messinscena così scollacciata e libertina nel mettere in scena personaggi piuttosto complicati dei quali tuttavia si sottolineano gli aspetti più semplificati e faciloni.… Read More Più bello di così si muore | Pasquale Festa Campanile (1982)

Recensione: Lei mi parla ancora

Lei mi parla ancora è il miglior film di Avati da un bel po’ di anni, con tutti i cliché, le cadute, le pigrizie, i manierismi dell’autore bolognese (la nostalgia che confina con la muffa, trasparenza che è ogni tanto sciatteria, la riproposizione di un certo registro fatto di suoni e facce già masticati, la voce fuori campo che impone un côté troppo romanzesco, fraseggiare letterario compreso), certo. Ma la presenza di Pozzetto rende il film qualcosa di profondo, commovente, perfino dilaniante per come ci spezza il cuore.… Read More Recensione: Lei mi parla ancora

Faccione | Christian De Sica (1991)

Daniela crede alle mille panzane che dice: immagina una vita fatta di contatti altolocati con la convinzione di darsi un tono e offrendo di sé il profilo di una mitomane, è una ragazza in continua lotta contro le convenzioni in una Roma ancora da neorealismo rosa, con lo zio trucido ma buono che presidia Campo de’ Fiori, la giornalaia che le mette da parte le Figarò e La Settimana Enigmistica e le gallerie d’arte frequentate dal solito giro… Read More Faccione | Christian De Sica (1991)

Venezia 77 | Recensione: I predatori

Ha ventotto anni, Pietro Castellitto, nel panorama dei giovani attori italiani è un po’ una mina vagante (per molti figlio di papà, per altri eccentrico volto di una generazione che non cerca etichette), e I predatori, la sua opera prima, è una bomba, letteralmente: non racconta lo scontro tra due ceti socio-culturali ma lo spaccato inquietante, grottesco, allucinato di una nazione ostaggio del suo passato, dei suoi riti collettivi, dei suoi segreti su cui si edificano vite di facciata.… Read More Venezia 77 | Recensione: I predatori

Venezia 77 | Recensione: Le sorelle Macaluso

Se i critici cinematografici italiani andassero di più al teatro (e ascoltassero più dischi, leggessero più libri, vedessero più televisione, uscissero di più e in posti diversi), capirebbero che la versione per il cinema de Le sorelle Macaluso rappresenta forse uno dei più importanti adattamenti da altro medium che il cinema italiano conosce da anni. Chi se ne frega, potreste dire, e invece è un dato che dà alla nostra produzione un respiro meno corto, uno sguardo più largo, una visione che si nutre di altre esperienze.… Read More Venezia 77 | Recensione: Le sorelle Macaluso

Venezia 77 | Recensione: Miss Marx

Nelle intenzioni voleva essere il biopic che rendeva giustizia a una figura dimenticata, attraverso il racconto di una vita fuori dal comune. Nei fatti, non c’è niente di dissimile da un period drama europeo dove i valori di produzione (la precisione teatrale del décor, i costumi va da sé credibili, la fotografia da sussidiario d’alta scuola) prevalgono sulla costruzione tridimensionale dei personaggi, sul ritmo di una rievocazione originale, sul bilanciamento dei tantissimi temi messi in campo e non sempre sviluppati pienamente.… Read More Venezia 77 | Recensione: Miss Marx

Venezia 77 | Recensione: Lacci

Lacci non è un film realista. Non è un adattamento letterario ma una letterale trascrizione per immagini. È una fantasia perversa, un incubo scontornato dall’onirico, un raccontarsi il racconto di un’intera vita. È la storia di Aldo e Vanda, che da subito intavolano il problema: c’è un’altra, forse non ti amo più. Si apre con un balletto in una festa a casa di amici, una danza meccanica per marionette: una cornice, un presagio, una parentesi che sembra annunciare il suo ancorarsi alla realtà e non al realismo.… Read More Venezia 77 | Recensione: Lacci

Stanotte con Enrico Maria Salerno: L’estate / Odissea nuda

Attore oggi tra i più trascurati della nostra età dell’oro, istrione e gigione, Enrico Maria Salerno è protagonista di due film in onda questa notte (questa notte!) su Rete4, che si conferma la rete con il palinsesto cinematografico meno “esposto” della tv generalista. Alle 2:10 passa L’estate, secondo opus di Paolo Spinola, rampollo di una… Read More Stanotte con Enrico Maria Salerno: L’estate / Odissea nuda

Recensione: Sotto il sole di Riccione

Espressione quintessenziale di un romanticismo disperato, epicentro visivo sonoro estetico politico di un movimento nostalgico che si conferma bene rifugio di un Paese incapace di immaginare il futuro, Sotto il sole di Riccione non è ciò che sembra. È il primo film che Enrico Vanzina ha scritto senza il fratello Carlo, morto due anni fa, e nelle sue intenzioni – e in quelle di Lucky Red che produce e Netflix che distribusce – dovrebbe rinverdire i fasti di Sapore di mare.… Read More Recensione: Sotto il sole di Riccione

Il sorpasso | Dino Risi (1962)

È Ferragosto. Roma è vuota. Una Lancia Aurelia sfreccia nel centro della città. Al volante c’è Bruno Cortona (Vittorio Gassman, epocale), alla ricerca di un pacchetto di sigarette e un telefono. Si ferma sulla Balduina e entra in casa di Roberto (Jean-Louis Trintignant, magnifico), che dovrebbe studiare ma pensa alla ragazza della finestra di fronte. Bruno lo convince a seguirlo per offrirgli un aperitivo: è l’inizio di un viaggio imprevisto e spericolato che li porta verso le mete di villeggiatura della Toscana.… Read More Il sorpasso | Dino Risi (1962)

Un giorno in pretura / Un americano a Roma | Steno (1953-’54)

Nando Mericoni è un povero diavolo, un fanatico come avrebbero detto i nostri nonni, un esaltato che, tra le macerie di una città in ricostruzione, emula gli stereotipi delle star americane per emanciparsi dalla “banalità” di una vita urbana senza fantasia. Nando è un pazzo, un buono a nulla, un cialtrone scapestrato incapace di fare del male al prossimo ma solo a se stesso. Fa il bagno nudo in una latrina, imita Tarzan e finisce in pretura con l’accusa di oltraggio al pudore.… Read More Un giorno in pretura / Un americano a Roma | Steno (1953-’54)

Fumo di Londra | Alberto Sordi (1966)

Sordi, conservatore romano quanto curioso esploratore, coglie (consapevolmente?) i fremiti di una società in scombussolamento facendo un’operazione a suo modo sofisticata: realizza una specie di critofilm piccoloborghese su una realtà da free cinema inglese che accade attorno a un uomo, osservando la generazione a metà tra “gioventù amore e rabbia” e i Beatles con l’occhio del moralista, dell’uomo comune che si sentiva rassicurato da un passato che, in quanto a lui noto benché di seconda mano, poteva concedersi il lusso di sabotare attraverso la commedia alla maniera italiana.… Read More Fumo di Londra | Alberto Sordi (1966)

Latin Lover | Franco Indovina (1965)

Latin lover dimostra come il film collettivo potesse essere anche la palestra per testare nuovi registi: lo sfortunato Indovina (morto in un incidente aereo nel 1972) non era certo incline alla commedia all’italiana, eppure, forse suggestionato dallo scandaloso amore nato sul set con Soraya (come attrice davvero mediocre, salvata dal doppiaggio di Maria Pia Di Meo), si dimostra veramente in partita, ben sorretto dalle musiche di Piero Piccioni e dalla fotografia di Otello Martelli. Ma il merito maggiore, va detto, è di Alberto Sordi.… Read More Latin Lover | Franco Indovina (1965)

Il commissario | Luigi Comencini (1962)

Non è il più citato dei film di Sordi, lo sappiamo: magari un po’ schiacciato tra interpretazioni certo più “fortunate” ma anche nascosto, sfuggente, anomalo per un tono che lo pone accanto ad altre commedie di frontiera che confinano con il dramma (A cavallo della tigre) o il noir (L’assassino). Con un titolo che da una parte si inserisce nella galleria maschile di personaggi in grado di rappresentare un mondo specifico (la trafila “matrimoniale” dallo Scapolo al Marito, fino a Il vigile, Mafioso, Il diavolo…) e dall’altra praticamente estraneo all’orizzonte del suo genere di riferimento.… Read More Il commissario | Luigi Comencini (1962)

Recensione: Magari

Magari desidera anzitutto d’esser la commedia sentimentale che non può essere, per fiato corto e paradossale timidezza, schivo e tripartito coming of age che si rifugia nei soliti anni Ottanta – consumata età dell’oro della nostra nostalgia: finirà mai questa moda? – con un tono molto francese, rincorrendo madeleine sulle note del solito pop italiano (vezzo fatale del nostro cinema: qui ci sono, puntuali come una tassa da pagare alla memoria del cuore, Stella stai e Sarà perché ti amo, ma anche Prima di andare via di Riccardo Sinigallia, anche responsabile dello score).… Read More Recensione: Magari

L’autostrada del sole | Carlo Lizzani (1965)

Sulla carta, a rendere Thrilling diverso dalle altre antologie di episodi degli anni Sessanta è il tema che lega i tre sketch: l’umorismo nero. Più che nero, si tratta di un tentativo di contaminare lo spirito satirico della commedia all’italiana con l’argomento tabù della nostra società, specialmente nel frangente del miracolo economico: la morte. L’omogeneità tematica è garantita da Ruggero Maccari, Ettore Scola e Rodolfo Sonego, impegnati in tutti gli episodi: non una mera accozzaglia di storielle ma una miscellanea a suo modo coerente.… Read More L’autostrada del sole | Carlo Lizzani (1965)

Recensione: Favolacce

Come già dimostrato nel folgorante esordio La terra dell’abbastanza, i D’Innocenzo sono pionieri di una terra vergine, che – già era evidente nell’allestimento post-post-neorealista nonché post-post-moderno – è nitidamente quello spazio che qui appare tra il diorama da museo del crimine, il plastico da talk show, un libro pop up, il teatro di posa di un’inesauribile commedia umana.… Read More Recensione: Favolacce