Il sorpasso | Dino Risi (1962)

È Ferragosto. Roma è vuota. Una Lancia Aurelia sfreccia nel centro della città. Al volante c’è Bruno Cortona (Vittorio Gassman, epocale), alla ricerca di un pacchetto di sigarette e un telefono. Si ferma sulla Balduina e entra in casa di Roberto (Jean-Louis Trintignant, magnifico), che dovrebbe studiare ma pensa alla ragazza della finestra di fronte. Bruno lo convince a seguirlo per offrirgli un aperitivo: è l’inizio di un viaggio imprevisto e spericolato che li porta verso le mete di villeggiatura della Toscana.… Read More Il sorpasso | Dino Risi (1962)

Un giorno in pretura / Un americano a Roma | Steno (1953-’54)

Nando Mericoni è un povero diavolo, un fanatico come avrebbero detto i nostri nonni, un esaltato che, tra le macerie di una città in ricostruzione, emula gli stereotipi delle star americane per emanciparsi dalla “banalità” di una vita urbana senza fantasia. Nando è un pazzo, un buono a nulla, un cialtrone scapestrato incapace di fare del male al prossimo ma solo a se stesso. Fa il bagno nudo in una latrina, imita Tarzan e finisce in pretura con l’accusa di oltraggio al pudore.… Read More Un giorno in pretura / Un americano a Roma | Steno (1953-’54)

Fumo di Londra | Alberto Sordi (1966)

Sordi, conservatore romano quanto curioso esploratore, coglie (consapevolmente?) i fremiti di una società in scombussolamento facendo un’operazione a suo modo sofisticata: realizza una specie di critofilm piccoloborghese su una realtà da free cinema inglese che accade attorno a un uomo, osservando la generazione a metà tra “gioventù amore e rabbia” e i Beatles con l’occhio del moralista, dell’uomo comune che si sentiva rassicurato da un passato che, in quanto a lui noto benché di seconda mano, poteva concedersi il lusso di sabotare attraverso la commedia alla maniera italiana.… Read More Fumo di Londra | Alberto Sordi (1966)

Latin Lover | Franco Indovina (1965)

Latin lover dimostra come il film collettivo potesse essere anche la palestra per testare nuovi registi: lo sfortunato Indovina (morto in un incidente aereo nel 1972) non era certo incline alla commedia all’italiana, eppure, forse suggestionato dallo scandaloso amore nato sul set con Soraya (come attrice davvero mediocre, salvata dal doppiaggio di Maria Pia Di Meo), si dimostra veramente in partita, ben sorretto dalle musiche di Piero Piccioni e dalla fotografia di Otello Martelli. Ma il merito maggiore, va detto, è di Alberto Sordi.… Read More Latin Lover | Franco Indovina (1965)

Il commissario | Luigi Comencini (1962)

Non è il più citato dei film di Sordi, lo sappiamo: magari un po’ schiacciato tra interpretazioni certo più “fortunate” ma anche nascosto, sfuggente, anomalo per un tono che lo pone accanto ad altre commedie di frontiera che confinano con il dramma (A cavallo della tigre) o il noir (L’assassino). Con un titolo che da una parte si inserisce nella galleria maschile di personaggi in grado di rappresentare un mondo specifico (la trafila “matrimoniale” dallo Scapolo al Marito, fino a Il vigile, Mafioso, Il diavolo…) e dall’altra praticamente estraneo all’orizzonte del suo genere di riferimento.… Read More Il commissario | Luigi Comencini (1962)

L’autostrada del sole | Carlo Lizzani (1965)

Sulla carta, a rendere Thrilling diverso dalle altre antologie di episodi degli anni Sessanta è il tema che lega i tre sketch: l’umorismo nero. Più che nero, si tratta di un tentativo di contaminare lo spirito satirico della commedia all’italiana con l’argomento tabù della nostra società, specialmente nel frangente del miracolo economico: la morte. L’omogeneità tematica è garantita da Ruggero Maccari, Ettore Scola e Rodolfo Sonego, impegnati in tutti gli episodi: non una mera accozzaglia di storielle ma una miscellanea a suo modo coerente.… Read More L’autostrada del sole | Carlo Lizzani (1965)

Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo | Mauro Bolognini (1956)

È un’Italia onesta e saggia quanto scaltra e bonacciona, quella raccontata dal Bolognini degli anni Cinquanta, più vicina alla commedia umana e umanista di Mario Monicelli e alle anime vivaci di Luciano Emmer che non alle esuberanze un po’ forzate di Gianni Franciolini. Un’Italia che vive ancora la dimensione del rione e del quartiere ma si apre alle possibilità topografiche ed esperienziali di una città in espansione e che riscopre piano piano il valore monumentale della Capitale.… Read More Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo | Mauro Bolognini (1956)

L’ascensore (Quelle strane occasioni) | Luigi Comencini (1976)

Nella Roma deserta di un rovente Ferragosto, a causa di un blackout, un monsignore rimane chiuso nell’ascensore con una ragazza piuttosto sensuale: nell’infinita attesa dei soccorsi, i due prendono a conoscersi a meglio. Un meccanismo narrativo che funziona come un orologio svizzero, una macchina comica esaltata dalla malizia di un rapporto fondato sull’allusione sessuale e sul patto ipocrita tra uomini di mondo.… Read More L’ascensore (Quelle strane occasioni) | Luigi Comencini (1976)

Amore mio aiutami | Alberto Sordi (1969)

Storia di un matrimonio all’epoca del dibattito sul divorzio, è il racconto di una crisi coniugale che segna un nuovo approdo nel percorso del “maschio familiare” di Sordi: da Seduttore a Scapolo dunque Marito, passando per la parentesi nera da Vedovo e per quella eroticomico di Scusi lei è favorevole o contrario?. Lo schema è inesorabile: la noia della vita borghese, il tradimento per ravvivare il ménage, le conseguenze del dolore.… Read More Amore mio aiutami | Alberto Sordi (1969)

Il vigile | Luigi Zampa (1960)

Zampa è uno dei registi con cui Alberto Sordi si è trovato meglio. Difficile trovare un passo falso nel loro percorso insieme (L’arte di arrangiarsi, Il medico della mutua, l’episodio di Contestazione generale per citarne tre). Una comunione d’intenti fondata su un raro equilibrio: l’attore ha la possibilità di sfoderare tutte le qualità da mattatore, al servizio di personaggi “rotondi” da cui sa cavare il meglio; il regista lo segue, senza fargli ombra, ma tenendo la barra dritta con acuta e tagliente intelligenza.… Read More Il vigile | Luigi Zampa (1960)

Il marito | Nanni Loy e Gianni Puccini (1958)

Rapido e brillante, Il marito è uno studio sociologico sul maschio italiano del dopoguerra, capitolo imprescindibile nella narrazione dell’attore. Se Loy (senza Puccini) riprenderà il discorso un decennio dopo con Il padre di famiglia, calato nella temperie contestatrice e montessoriana, Sordi trova qui lo snodo per svelare del tutto la dimensione viscida, laida, opportunista del tipo umano che meglio ha saputo rappresentare.… Read More Il marito | Nanni Loy e Gianni Puccini (1958)

Il disco volante | Tinto Brass (1964)

C’è sempre quel matto di Rodolfo Sonego dietro i film più assurdi di Alberto Sordi, e purtroppo c’è anche quando, nella fase calante del divo romano, assecondava anche le idee peggiori. Qui l’estro dello scrittore veneto mette a disposizione di Sordi una delle ultime follie un secondo prima della (auto)monumentalizzazione, un tentativo di fantascienza al crocevia della commedia all’italiana. Siamo, d’altronde, nel decennio dei congressi interspaziali, della ricerca di incontri ravvicinati del terzo tipo dopo la psicosi americana della guerra dei mondi.… Read More Il disco volante | Tinto Brass (1964)

Il giudizio universale | Vittorio De Sica (1961)

Provate a rileggere le recensioni d’epoca di Il giudizio universale. Anzi, meglio: provate a leggere le cronache della prima mondiale, avvenuta in apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Scoprirete il racconto di una catastrofe (annunciata? Più che altro auspicata, attesa, montata), che a dire il vero si è disperso negli anni, attenuato dall’oblio in cui tutto sommato, è finito il kolossal partenopeo-apocalittico che porta almeno tre firme.… Read More Il giudizio universale | Vittorio De Sica (1961)

Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata | Luigi Zampa (1971)

È un’Italia fuori dall’Italia, quella filtrata dallo sguardo di Rodolfo Sonego, il nostro sceneggiatore più attento alle dinamiche dell’italiano all’estero, a un’estraneità dalla madrepatria che sia occasione per scoprire dolori latenti o epifanie scombussolanti (Il diavolo è in questo senso esempio trasparente). Un’Italia laboriosa e spiccia, divisa tra lesti e loschi cialtroni in tour e ingenue vittime del sistema tanto nella terra natia quanto in quella d’accoglienza.… Read More Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata | Luigi Zampa (1971)

I due nemici | Guy Hamilton (1961)

È talmente “un film di De Laurentiis” che il nome del regista compare per penultimo, prima di quello del produttore. Nell’arco di pochi anni, Guy Hamilton sarebbe diventato uno dei principali registi della serie di James Bond. Qui è chiamato al compito di mettere in scena la sceneggiatura, garantendo un po’ di brio a un film apparentante a un genere che in quegli anni era qualcosa di abbastanza peculiare per il cinema italiano: raccontare la guerra in una prospettiva umoristica.… Read More I due nemici | Guy Hamilton (1961)

Fata Marta (Le fate) | Antonio Pietrangeli (1966)

Ricettacolo di décor dell’epoca, capace di rappresentare i costumi della borghesia imperante e intercettarne vizi privati e pubbliche virtù, Le fate merita soprattutto perché ospita, nel quarto episodio, l’ultima regia di Antonio Pietrangeli. Curiosamente, colui che è passato alla storia per essere l’uomo che capiva o perlomeno raccontava le donne trova, in Fata Marta, una protagonista il cui peso specifico è nettamente inferiore alla controparte maschile.… Read More Fata Marta (Le fate) | Antonio Pietrangeli (1966)

Il conte Max | Giorgio Bianchi (1957)

Remake di Il signor Max, classico di Mario Camerini della stagione dei telefoni bianchi, tra i più compiuti esemplari di commedia sofisticata alla maniera italiana, con lo sguardo rivolto a una visione cosmopolita tra il décor da raffinato scherzo ungherese e lo spirito americano, Il conte Max perde la regia del maestro in favore di quella del sottostimato artigiano Bianchi e, in mancanza della fuga onirica nella favola lontana dalle tenebre fasciste, si adatta alla verve della commedia popolaresca romana.… Read More Il conte Max | Giorgio Bianchi (1957)

Venezia, la luna e tu | Dino Risi (1959)

Solo un pazzo, espressione totale della romanità, poteva assecondare l’idea assurda di fare Bepi, un gondoliere veneziano. Film, tuttavia, a suo modo teoricamente perfetto: nella limpida fotografia a colori di Tonino Delli Colli, una cartolina turistica – immaginata quindi anche per l’esportazione – dalla città italiana più romantica, con il campione del box office nazionale e Marisa Allasio, esplosiva povera ma bella (il produttore è sempre Silvio Clementelli) che al meglio rappresentava il florido entusiasmo di una nazione in crescita.… Read More Venezia, la luna e tu | Dino Risi (1959)

Accadde al commissariato | Giorgio Simonelli (1954)

Eppure non è solo l’immagine di Sordi col gonnelline ad essere dirompente. È proprio Sordi che, con la sua selvaggia, animalesca, razionalissima capacità di intercettare l’interferenza tra ragione e follia, riesce ad emancipare il suo personaggio dal pericolo della macchietta. Gli dà una solidità, uno spessore, un effetto perturbante, uno spirito camp che forse erano solo immaginati dalla sceneggiatura. È in frammenti così che si vede il genio di un attore nella sua stagione migliore.… Read More Accadde al commissariato | Giorgio Simonelli (1954)