Secondo lungometraggio Disney dopo il trionfo di Biancaneve e i sette nani, Pinocchio è un adattamento assai libero – riveduto, corretto, edulcorato: in definitiva depotenziato ma incredibile dictu universalizzato – del romanzo di Collodi che vive e trova la sua forza nella contraddizione: costato una fortuna, tanto da costringere l’azienda a recuperare con Dumbo, riesce ad essere memorabile nonostante l’evidente delusione nei confronti dell’approccio alla materia.

Se ci si limita a vederlo dimenticando l’origine letteraria e tutto ciò che concerne specialmente a noi italiani (teoricamente più sensibili all’infedeltà con tale moloch: ma, in fondo, Disney ha vinto su Collodi nell’immaginario infantile e non solo…), risulta il piacevole sebbene mitigato compendio di un romanzo colossale che in apparenza intende parlare ai più piccoli ma ha da spartire soprattutto con le consapevolezze e le paure ancestrali del mondo adulto.

Tradendone per certi versi lo spirito, Disney sceglie la strada del gioco buffo, americanizzando l’ambientazione soltanto vagamente italianeggiante eppure – per dirne una – piena zeppa di bavierismi e semplificando i personaggi, raggiungendo lo zenit con l’imborghesimento di Geppetto, qui reso giocattolaio genialoide e non più falegname col fuoco disegnato sul muro, ma anche con l’eliminazione della redenzione di Mangiafuoco, ridotto a cattivo tout court.

E comunque il film funziona perché dichiara dapprincipio la volontà di essere un rassicurante racconto morale, sottolineato dalla crescita narrativa del Grillo Parlante, peraltro rimasto iconico. Segno dell’intelligenza dell’autore, che elimina quasi tutti gli altri animali del film limitandosi a questa guida educativa e a Gatto e Volpe. Dopotutto, Pinocchio è oggetto incandescente, l’azzardo che molti cineasti hanno sperimentato per spingersi in un altrove oscuro e però universale.

PINOCCHIO (U.S.A., 1940) di Ben Sharpsteen, Hamilton Luske, Bill Roberts, Norman Ferguson, Jack Kinney, Wilfred Jackson, T. Hee. Animazione fantastico musicale. *** ½